lunedì 31 marzo 2008

Masada - perimetro accampamenti romani


Tra la gente di Israele - Parma 30 marzo 2008


La sicurezza anzitutto. A Fiumicino il personale della El Al è gentile, scrupoloso, determinato e non perde tempo.Un breve essenziale interrogatorio e il controllo rigoroso dei bagagli . Quando sali sull’aereo sai che volerai sicuro perché nessun terrorista riuscirebbe a superare lo sbarramento con esplosivi o armi improprie.
L’aeroporto di Tel Aviv è moderno, grande funzionale e tuttavia è lo stile architettonico che lo differenzia da altri altrettanto grandi e moderni. Il marmo e la pietra usati con maestria realizzano una plastica fusione tra il passato e la modernità e l’elegante classico si coniuga con la più efficiente funzionalità.. In altri luoghi si ripeterà questa evocativa sintesi architettonica, come il palazzo della Knesset e quello della Corte Suprema. Qui all’interno una costante ricerca di spazi ampi e di luminosità, con la città di Gerusalemme distesa in piena luce oltre le grandi vetrate.


Non intendo fare un riassunto del nostro itinerario. Solo alcune impressioni di un turista che non appartiene alla tradizione ebraica e, per questa estrazione, più a rischio di soggiacere a preconcetti e stereotipi.
Abito in una piccola città italiana dove una complessiva uniformità di costumi, di abbigliamenti, di convincimenti si accompagna spesso a tensioni velleitarie e pretenziose. Per le strade di Gerusalemme mi sento come su un altro pianeta. Incredibile la varietà umana sia nell’aspetto fisico che nell’abbigliamento . Ma quell’insieme così variegato è frutto non di velleitario e narcisistico individualismo. Si connette invece in modo naturale alla reale storia del popolo di Israele ricchissima di tradizioni , di riti e di forme anche molto diversificate , di complessi convincimenti religiosi e di posizioni del tutto laiche. L’attenzione è subito catturata dagli ebrei ortodossi che distingui per quei lunghi cappotti neri, per vari e anche strani copricapo , per le lunghe barbe ed i riccioli nei capelli, fatti crescere con cura. Rappresentano percentualmente un nucleo abbastanza numeroso, con probabili ulteriori differenziazioni al suo interno che sfuggono alla capacità interpretativa di un profano della cultura religiosa ebraica. Ma nella spianata del Muro del Pianto comprendi comunque questa grande testimonianza , la forza spirituale che emana dall’ortodossia ebraica, quella stessa spiritualità che nei secoli ha sempre prevalso sul ferro e sul fuoco delle persecuzioni . In fondo è a questi uomini, così vestiti di nero che pregano davanti a questo muro abbagliante, che interpretano nelle pieghe più sottili le pagine della Torah o che stanno in silenzio ad occhi chiusi appoggianti alle pietre, che si deve l’esistenza dello Stato di Israele perché attraverso duemila anni hanno saputo mirabilmente conservare, difendere e approfondire la fede e la religione dei profeti. contro i nemici ricorrenti e contro la macina del tempo.


Per le strade di Gerusalemme e di Tel Aviv gli ebrei laici si mostrano a loro volta molto sobri negli abiti. Complessivamente ho avuto l’impressione che anche i negozi qui offrissero beni essenziali. Non si ripetono come accade nelle nostre città, una dopo l’altra, decine di vetrine più o meno eguali ciascuna esponendo gli stessi abiti , le stesse scarpe e gli stessi orologi dell’ultima moda. E nelle strade pur molto trafficate, raramente si notano auto di gran lusso o i mastodontici suv che invece intasano i centri storici delle città italiane. Complessivamente ho tratto l’impressione che in Israele domini il sobrio e l’essenziale, segno distintivo di un maggior grado di consapevolezza e di una comune condivisione di obiettivi e di ideali che cancellano nella psicologia di questo popolo gran parte del peso che l’effimero e il transeunte esercitano – specie nei giovani - in Italia. Consapevolezza della propria storia e della propria situazione , energia morale, e valori condivisi sono i reali fattori che pongono Israele all’avanguardia nella scienza , nelle lettere, nella tecnica nell’economia e nel funzionamento delle istituzioni democratiche.


Osservando la serenità dei soldati e delle soldatesse che pattugliano strade e luoghi, quella dei kibbutzik , degli studenti e dei professori delle splendide università, ti viene spontaneo legare questa psicologia e questa calma spirituale alle radici storiche della nascita di questo Stato, alla precisa coscienza di essere circondati oggi più di ieri da feroci nemici imbevuti ormai di un antisemitismo preso a prestito dalle più bieche tesi del nazismo e all’orgoglio dei successi conseguiti in tanti campi. E non sono queste qualità le ragioni ultime della determinazione che ha indotto e ancora induce giovani e meno giovani a vivere insieme nei soleggiati kibbutz , molto lontano da quel mondo che rappresenta invece il nostro ambiente quotidiano? E impegnati nell’ ostile deserto del Neghev in una lotta che muta quel deserto in giardino e che fa comparire l’acqua dalla roccia e dalla sabbia.
Il mio tour è stato questo. Non solo la suggestione dei luoghi e l’incanto di Gerusalemme , ma la percezione di un’umanità della quale avverto la nostalgia nel contrasto con tanta nostra superficialità.


Vittorio

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