venerdì 13 giugno 2008

Centro Rosh HaAyn, immigrazione dallo Yemen

PITTURA IN ISRAELE

All'inizio, l'orientamento artistico dell'Accademia di Bezalel, che aveva come obiettivo di creare una "arte originaleù ebraica" fondendo tecniche europee ad influenze mediorientali, produsse pitture di scene bibliche che descrivevano percezioni romanticizzate del passato legate a visioni utopistiche del futuro.
La prima importante esibizione d'arte (1921), tenutasi nella Città Vecchia di Gerusalemme, fu dominata dai pittori di Bezalel. Tuttavia, ben presto allo stile anacronistico e orientale di Bezalel venne lanciata la sfida, sia da parte di giovani ribelli all'interno dell'istituzione di Bezalel, che da artisti giunti da poco, che iniziavano la loro ricerca di un appropriato linguaggio per ciò che essi definivano "ebraico" in contrapposizione a "giudaico".
Nel definire la loro nuova identità culturale descrissero la realtà quotidiana dell'ambiente del vicino Oriente mettendo in risalto la luce brillante e i paesaggi splendenti, usando una tecnica in cui dominava la primitività. Tel Aviv divenne, ed è rimasta da allora, il centro dell'attività artistica del paese. L'arte degli anni trenta fu fortemente influenzata dalle innovazioni occidentali dell'inizio del ventesimo secolo, la più potente delle quali fu l'espressionismo emanato dagli studi parigini. Sebbene i temi dei pittori israeliani trattassero ancora di paesaggi e immagini locali, le componenti narrative di dieci anni prima gradualmente scomparirono assieme al mondo orientale-islamico.
L'espressionismo tedesco fu introdotto alla metà del decennio con la sopraggiunta di artisti immigranti in fuga dal terrore del nazismo in ascesa. Questo gruppo che si unì ad artisti giunti a Gerusalemme circa 20 anni prima, si dedicò ad interpretazioni soggettive del paesaggio di Gerusalemme e delle colline circostanti. La rottura con Parigi, avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale ed il trauma dell'Olocausto, portò diversi artisti ad adottare l'emergente ideologia Cananea che cercava di identificarsi con gli abitanti originali della terra e di celebrare il "nuovo popolo ebraico" facendo rivivere antichi miti e motivi pagani.
La Guerra d'Indipendenza del 1948 portò altri artisti ad adottare uno stile militante con un chiaro messaggio sociale. Ma il gruppo più significativo di questo periodo fu quello dei Nuovi Orizzonti, che si poneva l'obiettivo di liberare la pittura israeliana dal suo carattere locale per condurla nella sfera dell'arte europea contemporanea. Due le tendenze principali sviluppatesi: una che tendeva ad un lirismo atmosferico caratterizzato da frammenti identificabili appartenenti a paesaggi locali e toni di colore freddi; l'altra esibiva un astrattismo stilizzato che spaziava dal geometrismo al formalismo, frequentemente basato su simboli.
Il gruppo dei Nuovi Orizzonti non solo diede legittimità all'arte astratta in Israele, ma ne fu anche la forza dominante fino ai primi anni sessanta. Il decennio successivo fu quello dell'individualità. Ogni artista ricercava un proprio linguaggio figurativo con opere pluralistiche che comprendevano vari stili astratti, espressivi e figurativi la cui origine era esterna ad Israele. Gli artisti degli anni ottanta e novanta, lavorando in un'atmosfera di sperimentazione individuale, sembrano essere oggi alla ricerca di contenuto e di un senso per lo spirito d'Israele, integrando tanto un'ampia gamma di materiali e tecniche, quanto immagini basate su elementi locali ed universali fra loro diversi, come le lettere dell'alfabeto ebraico e le emozioni umane di stress e paura. Le attuali tendenze continuano a lottare per un ampliamento della definizione di arte israeliana al di là dei suoi concetti e materiali tradizionali per farne sia espressione unica di una cultura indigena, che componente dinamica dell'arte contemporanea occidentale. Interessante è il Museo di Arte Israeliana di Ramat Gan. http://digilander.libero.it/

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