martedì 14 aprile 2009

Da Sderot all'Abruzzo


Prima li hanno mandati a Mumbai, per aiutare i sopravvissuti della strage terrorista a superare per quanto possibile il trauma. Presto arriveranno anche all'Aquila per aiutare le famiglie abruzzesi, le cui vite sono state distrutte dal terremoto, a superare lo choc. Nel limite del possibile, s'intende. Israele possiede infatti tra i migliori esperti al mondo della riabilitazione post-traumatica: una conoscenza che deriva, ovviamente, dall'esperienza di medici e psicologi che si ritrovano quotidianamente alle prese con le vittime di bombardamenti e attacchi terroristici. Per questo, appena saputo del terremoto, il primo ministro Benyamin Netanyahu ha deciso di inviare una squadra di esperti post-traumatici in Italia. E, stando a quanto riportava il sito del quotidiano israeliano Yediot Ahronot, il governo di Roma avrebbe apprezzato. Non si conoscono ancora i dettagli del gruppo che sarà inviato in Abruzzo. Ma la squadra che ha operato in India, sostenuta dall'organizzazione no-profit IsraAID, era capitanata da due medici del “Natal Trauma Center for Victims of Terror and War”: Rony Berger e Marc Gelkopf hanno lavorato a lungo con i residenti di Sderot, sviluppando nuove terapie per curare chi di traumi ne subisce quotidianamente. All'Aquila, riporta Yediot Ahronot, c'erano circa 40 israeliani, in gran parte studenti e quasi tutti già rimpatriati. Uno di loro purtroppo non ce l'ha fatta: Hussein Hamada, 23 anni, nato in un villaggio arabo della Galilea, era arrivato in Italia per studiare medicina. In un primo momento si era dato per disperso anche un secondo ragazzo, ma Yuli Minchin, 24 anni e pure lui iscritto a medicina, è stato ritrovato. Ferito, ma ancora vivo.
Anna Momigliano http://www.moked.it/

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