domenica 25 ottobre 2009

La Sinagoga di Ben Ezra *

Un ambizioso ministro recupera la storia ebraica in Egitto

Di solito gli Egiziani non fanno nessuna differenza tra Ebrei ed Israeliani. Gli Israeliani sono visti come nemici così come gli Ebrei.Khalid Badr, 40 anni, è abbastanza tipico riguardo a questo, mentre vende merendine da un chiosco lungo la strada e ascolta il Corano sulla radio. “Li odiamo per tutto quello che ci hanno fatto” dice. Ma Badr è dovuto venire a patti con il fatto che il suo quartiere, una volta, era pieno di ebrei – ebrei egiziani – e che la storia del suo paese è intrecciata con quella del popolo ebraico. Non lontano dal suo negozio, alla fine di una strada stretta e tortuosa conosciuta una volta come la via degli Ebrei, il governo sta restaurando una sinagoga abbandonata e dilapidata.Nei fatti il governo sta pubblicamente riconoscendo il suo passato ebraico.“Se non restauriamo le sinagoghe, perdiamo una parte del nostro passato” dice Zahi Hawass, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, che in passato ha scritto negativamente degli ebrei in conseguenza degli scontri tra israeliani e palestinesi.Per diversi anni, in silenzio, l’Egitto ha restaurato le sue sinagoghe. Ma a causa della rabbia verso Israele e del diffuso antisemitismo, il governo ha inizialmente insistito che queste attività rimanessero un segreto.“Ci hanno detto, stiamo facendo questa cosa, ma non ditelo a nessuno” dice Rabbi Andrew Baker, direttore di International Jewish Affaires per l’American Jewish Commitee. “È il contrario di quello che abbiamo visto succedere nell’Est Europa, dove i governi non fanno molto ma vogliono presentare un’immagine di se stessi che fanno cose. In Egitto le stavano facendo, ma, ‘Shhh, non fatelo sapere a nessuno!’”.Allora perché l’improvvisa affinità per il passato ebraico in Egitto? Politica. Non la politica della strada ma quella globale. Il ministro della cultura egiziana, Farouk Hosni, avrebbe voluto essere il prossimo direttore generale dell’Unesco. Nel contesto di questa società islamica conservatrice, Hosni, 71 anni, è abbastanza liberale, entrando in conflitto con i radicali mussulmani quando aveva criticato la popolarità del velo tra le donne per esempio.Ma per pacificare il suo collegio elettorale, nel 2008 ha dichiarato che avrebbe bruciato tutti i libri israeliani che avrebbe trovato nella biblioteca di Alessandria.Nel frattempo si è scusato ma ciò non è bastato per fermare gli attacchi alla sua candidatura alla guida dell’organizzazione dedicata alla promozione della diversità culturale. Così i suoi dipendenti al Ministero hanno accelerato i lavori di restauro dei beni ebraici.I più vecchi del quartiere, come El Sayyid Yousef, 62 anni, hanno una visione condizionata dalla storia. Yousef dice di ricordare di aver avuto vicini ebrei ma di non aver mai pensato a loro come ebrei. Erano solo egiziani, come tutti gli altri, dice.“Dopo il 1967 abbiamo iniziato a capire. A causa di quello che era successo durante la guerra, potevi camminare per strada e se vedevi un ebreo avresti voluto ucciderlo”.Sono rimasti un centinaio di ebrei (per qualcuno anche meno) in Egitto oggi, sottolinea il Rabbino Baker. Non è chiaro se questi progetti aiuteranno la carriera del Ministro Hosni. Potrebbero anche provocare un attacco al governo da parte dei locali contrari allo stanziamento di fondi per questi lavori.Comunque vada, lo sforzo ha già ispirato Yousef e suo figlio, e magari anche altri, a guardare al di là del conflitto arabo-israeliano. “Come mussulmani o come cristiani non sarà nostra, ma come egiziani lo è” dichiara Sameh, il figlio di Yussuf, a proposito della sinagoga. “Non è la nostra religione, ma come edificio fa parte del nostro patrimonio”.Michael Slackman, The New York Times(versione italiana di Rocco Giansante) http://www.moked.it/
*La Sinagoga di Ben Ezra è ubicata nella zona del Cairo Copto. La sinagoga era originariamente una chiesa dedicata alla arcangelo Michele, alla fine del IX secolo il patriarca Michail III cedette agli ebrei la chiesa per pagare le tasse della chiesa. Nel 1115 la sinagoga fu completamente ristrutturata sotto il patrocinio del Rabbino di Gerusalemme Ibrahim Ben Ezra, da cui derivò l' attuale denominazione. La Sinagoga è costruita da 2 piani; il primo piano è dedicato agli uomini mentre il secondo è dedicato alle donne. La sinagoga comprende un luogo ben conservato si chiama "Guenizah". (n.r)

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