mercoledì 18 novembre 2009


Tekeeyah: shofar in concerto

Portare lo shofar dalle Sinagoghe alle sale da concerti adottandolo come strumento musicale? Niente di più normale per la compositrice Meira Warshauer che con il suo spettacolo “Tekeeyah” ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica. Il tour iniziato il 24 ottobre all’auditorium Kenan dell’Università del North Carolina a Wilmington, sua città natale, proseguirà con diversi concerti fra cui quello di domani che si svolgerà al Porter Center for the Performing Arts di Brevard e al Koger Center for the Arts di Columbia.Meira Warshauer è cresciuta in North Carolina da ebrea riformata, nel suo percorso spirituale ha sperimentato le tecniche di meditazione legate alle dottrine orientali, trovando conforto nell’insegnamento sufistico della guarigione del corpo grazie all’uso delle vibrazioni sonore. L’incontro con le melodie di Rabbi Shlomo Carlebach l’hanno spinta a ritornare alle proprie origini, ritrovando nella tradizione ebraica la chiave di lettura utile ad interpretare i mille riflessi del reale.“Tekeeyah” è la prima opera scritta per shofar/trombone solista e composta appositamente per Haim Avitsur, noto virtuoso del trombone. Nato in Israele nel 1972, Avitsur è stato il ba’al tokeah (suonatore di shofar) del Jewish Community Center a Manhattan per sei anni, ed insegna questo strumento alla West Chester University’s School of Music in Pennsylvania e al Queens College’s Aaron Copland School of Music. Ovviamente il suono dello shofar, a causa dell’imboccatura stretta, non è paragonabile a quello del trombone, ma con il tempo Avitsur è riuscito a produrre 12 note che quasi coincidono con i toni tradizionali, il suono risulta tuttavia peculiare e facilmente distinguibile nell’insieme di tutti gli altri strumenti.Warshauer concepì questo concerto alla premiere della sua “Symphony N°1: Living, Breathing, Earth” nel 2007 a Hickory nel North Carolina, quando conobbe Avitsur chiamato a suonare come trombone solista in un altro concerto inserito nel programma della serata. Secondo la compositrice lo shofar ha la capacità di scuotere le coscienze sopite: “Credo che oggi ci sia la necessità di un risveglio, di una riscoperta della vera essenza di ogni essere umano. Lo shofar con il suo potere intrinseco di richiamare all’attenzione ogni anno migliaia di ebrei, potrebbe essere un importante strumento per un rinnovamento collettivo”.Lo shofar viene suonato con tre modalità: la Tekeeyah (un suono lungo), Shevarim (tre suoni più corti) e Teruah (almeno nove note staccate). La Tekeeyah Gedolah, conclude la serie di suoni dello shofar a Rosh Ha-shanà (in alcune comunità si usa suonare la Teruah Gedolah) e viene nuovamente suonato alla fine di Yom Kippur a conclusione dei dieci giorni di Teshuvah. Meira Warshauer ha utilizzato le tre modalità di suono nel suo concerto cercando di combinare tradizione e sperimentazione, dopo aver consultato a fondo lo Shulchan Aruch per comprendere le principali norme relative allo shofar.Una sinfonia forte e appassionata, ispirata dal desiderio di Meira di spingere le sue meditazioni sulla natura, sull’uomo, sempre più oltre i limiti conosciuti dell’esperienza umana.Michael Calimani http://www.moked.it/

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