domenica 17 gennaio 2010


ll coro del Tempio accorda le voci

Proseguono febbrilmente le prove speciali e intensive per il coro del Tempio maggiore che accoglierà l'arrivo del papa cantando fra gli altri brani, il salmo 150 (l'Alleluja), il canto dei deportati, l'Ani Ma'amin e un musicale del canto Inè Ma Tov, preparato dal maestro Angelo Spizzichino su invito di Claudio Di Segni attuale direttore del coro, tenore e voce solista già all'epoca della visita di papa Giovanni Paolo II."Il coro del Tempio maggiore ha un'antica tradizione che risale al tempo delle Cinque Scole, - spiega il maestro Di Segni - ma abbiamo rinvenuto delle musiche composte in quel periodo e scoperto che il numero dei coristi (uomini e bambini) era maggiore di adesso" (nell'immagine i componenti del coro al completo). Di Segni, da due anni insegnante di canto all'Accademia di Santa Cecilia dove gli è stata assegnata l'aula in cui studiava il grande Beniamino Gigli, dirige il coro del Tempio Maggiore da 18 mesi succedendo al maestro Aldo Spizzichino e quest'ultimo a sua volta allo storico e mai dimenticato maestro Elio Piattelli che lo aveva ricomposto dalle ceneri della persecuzione razzista dirigendolo dal 1948 al 1984 (nell'immagine a fianco Claudio Di Segni in una foto scattata all'Accademia di Santa Cecilia)."Un'attività continuata fino agli ultimi anni della sua vita, ricorda Pasquale Troia musicologo e amico di lunga data di Piattelli, è stata quella di trascrivere canti di tradizione orale dei diversi riti e tradizioni ebraiche italiane. Piattelli trascriveva non soltanto per la paura che tutto scomparisse con la morte di quei testimoni orali e documenti viventi che erano gli anziani chazzanim, ma soprattutto perché i giovani cantori potessero imparare quei canti e valorizzare così il patrimonio culturale, liturgico e musicale delle comunità ebraiche italiane". All'importante opera di conservazione della musica liturgica ebraica, Piattelli associò anche quella compositiva “Molti canti liturgici composti dal maestro Piattelli sono ancora oggi cantati e pregati dal Coro del Tempio Maggiore nelle diverse festività e solennità della vita ebraica”conferma infatti Troia ponendosi sulla stessa linea di Marco Di Porto, uno dei componenti storici del coro. “A partire dal 1904 tutti i maestri hanno lasciato un patrimonio di musiche che attualmente cantiamo a cappella, visto che l'uso dell'organo è consentito solo nelle occasioni in cui non è shabbat o moed", spiega Di Porto. "Quando ho iniziato a cantare nel 1948 avevo 8 anni ed ero una delle voci bianche. Dovettero passare molti anni prima che il severo maestro Piattelli mi consentisse di cantare da solista e quando accadde ero talmente emozionato che la voce mi si bloccò in gola”. All'epoca di Piattelli, come anche all'epoca delle Cinque Scole, il coro del Tempio era composto da circa trenta elementi: tenori, bassi, baritoni e voci bianche, attualmente invece il numero dei componenti è drasticamente diminuito. Undici i suoi componenti fissi Pacifico Pavoncello, Attilio Lattes, Giuseppe Mallel, Maurizio Di Veroli, Daniel Dell'Ariccia, Massimo Gay, Massimo Camerini, Alberto Di Capua, Angelo Spizzichino e il maestro Aldo Spizzichino oltre allo stesso Marco Di Porto e a Claudio Di Segni, suo attuale direttore.Di Segni ha accolto e continuato con impegno e autorevolezza la preziosa eredità dei maestri del Coro del Tempio Maggiore di Roma già dallo scorso anno ha proposto un progetto per il Giorno della Memoria che si è svolto con i complessi corali e orchestrali del Conservatorio e sono state eseguite musiche ebraiche appositamente elaborate per l'occasione, grazie anche alla disponibilità del direttore dell'Accademia di Santa Cecilia, maestro Edda Silvestri (nell'immagine assieme al maestro Cladio Di Segni) che ha appoggiato il progetto.Grazie all'impulso del maestro Di Segni, che vanta un'intensa attività concertistica alternata alla attività didattica al Conservatorio di Santa Cecilia, il coro è alle sue prime esibizioni concertistiche, fra le quali una suggestiva presenza all'Arco di Tito in occasione della visita del rav Lau a cui erano presenti i maggiori contribuenti a livello mondiale della Keren Hayesod.Lucilla Efrati, http://www.moked.it/

Per iniziativa del maestro Lino Bianchi, amico del maestro Piattelli, del prof. Giancarlo Rostirolla, direttore dell'Istituto di BIbliografia MuSicale (Ibimus, http://www.ibimus.it/), della dott.ssa Daniela Piattelli, figlia del maestro Piattelli, e del prof. Pasquale Troìa presso la Biblioteca Nazionale di Roma e in particolare presso l'Istiuto Ibimus è stato costituito il "Fondo Piattelli": ora tutte le composizioni, manoscritti e pubblicazioni del maestro Piattelli, sono a disposizione del pubblico ed aspettano nel frattempo un'adeguata e scientifica catalogazione.

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