mercoledì 13 gennaio 2010


Piazza del Campidoglio a Roma
Rassegna stampa

I giornali di oggi (fra gli altri Repubblica e Luca Mastrantonio sul Riformista) sono pieni della boutade pubblicitaria di Oliver Stone, che avendo deciso di fare una serie di ritratti televisivi dei grandi dittatori del Novecento ha dichiarato che Hitler, Stalin, Mao ecc. erano "capri espiatori" e non così cattivi come si dice. Non cadremo nel suo gioco indignandoci e commentando una evidente provocazione.Infinitamente più serio, ma fuori anch'essa dall'argomento specifico dell'ebraismo è il secondo oggetto di commento diffuso dei giornali, il duro scontro di Rosarno in Calabria fra lavoratori immigrati dall'Africa e abitanti, con morti è feriti. E' razzismo? E' camorra? E' una guerra fra i poveri per il lavoro? Gli italiani sono razzisti (così la pensa il Vaticano, secondo Marino Collecciani sul Tempo e Monteforte sull'Unità; risponde indignata Giovanna Maglie su Libero che sotto questa lettura si nasconde un pregiudizio contro il governo. Non bisogna parlare di razzismo ma di ordinaria xenofobia (Alberoni su Liberal). E' tutta colpa della Lega, che pure non risulta presente in zona? (intervista a Tabucchi sul Fatto quotidiano).A questo proposito, l'economista Trito Boeri in un intervento sul Riformista dà alcuni dati interessanti e molte interpretazioni discutibili di una ricerca della fondazione Rodolfo Debenedetti sulla condizione economica e sociale degli immigranti.Passando alla Shoà e alle stragi naziste in generale, la procura di Roma ha aperto un'inchiesta su due ex militari tedeschi per la strage di Cefalonia in cui dopo l'8 settembre morirono centinaia di militari italiani (Il Tempo, Il Corriere).Sta montando una campagna contro il rafforzamento del confine fra Egitto e Gaza per evitare il contrabbando di armi e in definitiva la Guerra. Un "muro" del tutto legittimo, che segue un confine internazionale incontestato. Ma Avvenire pubblica un intervento di Padre Pizzaballa contro la delimitazione che "danneggerà i palestinesi". Il solito Umberto De Giovannangeli, poi, come sempre scambiando la causa per l'effetto, contrappone sull'Unità "i muri" fra Israele Egitto e territori palestinesi al "dialogo". Da notare l'apparentamento fra comunisti ed ex comunisti: il ragionamento di De Giovannangeli non si discosta da quello di Zvi Shulder pubblicato dal Manifesto e dalla cronaca di Michele Giorgio sullo stesso Manifesto. Ma a completare la campagna anti-israeliana non manca all'appello anche l'altrettanto solito Umberto Tramballi sul Sole. Peccato che i muri non servano a bloccare il dialogo, ma i movimenti delle armi. Chi non vuole i muri che contengano i terroristi vuole lo scontro militare, o preferibilmente la resa e la scomparsa di Israele. Battistini sul Corriere e Baquis sulla Stampa riportano con maggiore completezza le parole di Natanyahu, che spiega trattarsi di una "difesa dal terrorismo", evidentemente sostitutiva di scelte più cruente. Il solo giornale che mostra però davvero di aver capito questo aspetto del progetto egiziano, e il solo che si sottragga alla non tanto implicita difesa della libertà di azione di Hamas dell'Unità è Il Foglio.Passando alla politica italiana, sembra che Lele Fiano debba lasciare il suo posto al comitato di controllo dei servizi segreti a D'Alema, che lo andrebbe a presiedere (Corriere); e che la candidata del centrodestra alla regione Lazio, Polverini, che oggi annuncia l'alleanza con Pionati (Il Giornale) sia tentata di candidare nella sua lista la figlia di Rauti, moglie di Alemanno (Il Corriere).Avvenire segnala che domenica col Papa a visitare la sinagoga di Roma ci sarà anche il capo della Chiesa cattolica del Medio Oriente, Twal. Molto interessante l'articolo di Angelo Pazzana su Libero quotidiano, in cui si analizza un fumetto molto propagandato di un certo Joe Sacco, che si inventa un massacro di centinaia palestinesi mai avvenuto durante la guerra del '56 con modalità naziste. E' un caso tipico di propaganda menzognera: un'invenzione presentata come se fosse storica e difesa dall'autore come narrativa. E' chiaro che il lettore prende sul serio questa invenzione, la applica al presente e si convince che Israele è da sempre e per sempre uno Stato assassino, degno di essere combattuto e umiliato in tutti i modi.Da segnalare infine l'articolo di Paolo Mieli sul Corriere che recensisce un libro di un economista Phillip Simmonot che vede le religioni come imprese che mirano al monopolio, ma hanno bisogno della concorrenza. Mieli lo trova interessante, a me sembra una sfilza di presuntuose banalità. Ugo Volli, http://www.moked.it/

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