venerdì 26 marzo 2010


Il rancio

Sulla storia della presenza ebraica nella terra chiamata Israele, preesiste una barriera che non è costituita dall'ignoranza della Storia, ma dalla muraglia del pregiudizio. Si dà per scontato che esistano diritti oggettivi dei palestinesi, e ciò sottintende a sua volta, o forse nasconde, che gli ebrei debbano ringraziare il mondo di avere avuto il permesso di vivere dove non ne avevano il diritto. Ogni giorno prendiamo di questo rancio tossico e malcotto. Tuttavia, potremmo considerare che la pace si fa con sacrifici e umiliazioni, e che esistono dei diritti se non naturali, politici del popolo palestinese, delle giuste aspirazioni a una propria patria, e che ciò va corroborato dai sacrifici delle due parti. Un giorno, quasi più fatalmente che politicamente, dovrà esser dato spazio all'esistenza di una patria palestinese accanto a quella di una patria ebraica. Per farlo, bisognerà sacrificare pezzi di terra, di storia, di cultura, e cioè vie, colline e rioni dove gli ebrei hanno abitato migliaia di anni, quando i collettivi universitari e la jihad non esistevano. Ma per quanto sia difficile allestire la pace con i Palestinesi, in modo sostanziale e paradossale il nemico più ostico della pace non è costituito da Hamas o da Teheran. Ma dal pregiudizio europeo.Il Tizio della Sera http://www.moked.it/

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