giovedì 13 maggio 2010



Villaggio arabo vicino a Tel Aviv 1911
Una postilla ai margini dei festeggiamenti in occasione del 95° compleanno di Rav Elio Toaff. Nel 1947, 63 anni fa, un anno prima dell'indipendenza dello Stato d'Israele, si tenne a Gerusalemme un simposio sul futuro dell'educazione ebraica. Negli atti del convegno, pubblicati in ebraico dall'Università di Gerusalemme nel 1948, per il grande Educatore che è stato Elio Toaff, è ben viva – allora come oggi – la necessità di trasmettere il concetto fondante di Clal Israel – la comunione di tutto il popolo d'Israele: "In Italia non c'è stato un fenomeno di negazione organizzata [dell'ebraismo] com'è avvenuto in altri paesi seguendo l'assimilazione. C'è un'enorme ignoranza; ma anche se singoli o in molti si allontanano dalla Torà nella loro vita privata, tutti continuano a riconoscere la Torà come la legge vigente e unica della Comunità ebraica. Perciò non è emerso in Italia nessun movimento di riforma religiosa; né si è radicata in Italia nessuna linea separatista dal collettivo ebraico come l'Aguda. Anche i partiti politici all'interno del movimento sionista non hanno trovato terreno fertile; e il sionismo si è mantenuto unito, fortemente legato al movimento di ritorno alla Torà di Israele seguendo il richiamo dei rabbini e degli studiosi. Tutto ciò crea tre vantaggi all'organizzazione dell'educazione [ebraica]: (1) È bene educare il fanciullo in un quadro unificato, che include i due ideali dell'amore di Sion e dell'osservanza delle mitzvòt; (2) L'organizzazione della Comunita è unitaria – le comunità sono rimaste in mano ai rabbini per tutto quanto riguarda l'Halachà e l'educazione. In ogni comunità esiste solamente una scuola sotto la supervisione della Comunità, e il rabbino è l'autorità in materia educativa; (3) Il contesto di tutte le istituzioni – le scuole, le organizzazioni culturali, i campeggi giovanili, ecc. – è rimasto assolutamente cascèr, nonostante vi sia solo una minoranza di persone osservanti. Ciò facilita coloro che ritornano all'ebraismo nel trovare la loro strada direttamente in un ebraismo integrale. Un ebraismo integrale – senza inutili attributi come "religioso" o "nazionale" – questo è lo slogan dell'ebraismo italiano."
Sergio Della Pergola,Università Ebraica di Gerusalemme, http://www.moked.it/

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