venerdì 15 ottobre 2010


Quell'uomo piccolo, magro, senza cravatta, con le occhiaie infossate, la pupilla catarifrangente e il sorriso incartapecorito che si affaccia davanti al recinto di filo spinato che separa il Libano da Israele ha appena raggiunto un obiettivo strategico molto importante: fare dell'Iran un paese mediterraneo. Attraverso il territorio della Siria – uno stato vassallo – e del Libano meridionale – ormai provincia sciita – l'Iran estende ora la sua presenza sulla costa orientale del Mare Nostrum, da dove potrà più incisivamente influenzare il discorso pubblico, la manovra politica, e i flussi economici. È sconcertante che una importante mutazione strategica come l'annessione di fatto del Libano da parte iraniana possa essere avvenuta sotto lo sguardo più o meno disinteressato di truppe dell'ONU provenienti soprattutto da altri paesi mediterranei, come la Francia, l'Italia, e la Spagna. È sperabile che le minacce rivolte dall'omino senza cravatta a un altro paese mediterraneo – Israele – inducano qualcuno a esprimere insoddisfazione, a riflettere e a smarcarsi, e magari a prendere qualche piccola precauzione.SergioDella Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme, http://www.moked.it/

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