sabato 26 febbraio 2011


Hollywood attende le nomination

Domenica, al teatro Kodak di Hollywood, Los Angeles, California, si terranno gli Academy Awards, il più importante premio cinematografico del mondo. In alcuni ambienti del tempio del cinema serpeggia un sentimento ostile nei confronti di Israele e delle sue politiche, che in diverse occasioni ha assunto la forma del boicottaggio. Ciò, tuttavia, non ha impedito il pieno riconoscimento dei meriti artistici conseguiti dagli ebrei nel mondo dello spettacolo americano. La lista dei candidati ai premi Oscar della varie categorie consta infatti di numerose personalità appartenenti al mondo ebraico, il quale ha sempre svolto un ruolo centrale nel cinema americano, da che Hollywood è Hollywood. Il drappello dei produttori ebrei ha piazzato ben tre pellicole in nomination per la categoria Miglior film.Scott Rudin ha riscosso un successo mondiale con The social network, che racconta la storia di Mark Zuckerberg e la genesi della sua creatura, Facebook. Che gli incassi siano stati soddisfacenti è dire molto poco. Ora Rudin non aspetta altro che l'Oscar. I fratelli Coen hanno scritto, diretto e prodotto un nuovo western, Il Grinta, rifacimento del film del 1969 interpretato da John Wayne. Il Grinta ha ottenuto ben dieci nomination questa edizione degli Academy Awards: Miglior film, Miglior regia, Miglior attore protagonista (Jeff Bridges), Miglior attrice non protagonista, Miglior sceneggiatura non originale, Miglior fotografia, Miglior scenografia, Migliori costumi, Miglior sonoro e Miglior montaggio sonoro. Come se non bastasse i due fratellini del nuovo surrealismo americano hanno sbancato i botteghini di mezzo pianeta. Il terzo dei produttori ebrei che incrociano le dita affinché il loro film sia giudicato il migliore dell'anno è Mike Medavoy con Il cigno nero, diretto da Darren Aronofsky e apprezzatissimo dalla critica, tanto che è stato scelto come film d'apertura per la 67ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Darren Aronofsky, quarantunenne cineasta di successo, divenuto famoso per la conturbante pellicola incentrata sul dramma dell'eroina Requiem for a dream (2000), ha ricevuto anch'egli la nomination per la Miglior regia con Il cigno nero. Durante un recente viaggio in Israele Aronofsky è stato intercettato dalla stampa locale. “È da quando, diciottenne, sognavo di vivere in un kibbutz raccogliendo e mangiando avocado, che non torno in questo paese”, ha confidato ai giornalisti israeliani. Incalzato sull'argomento, Aronofsky ha quindi condannato senza appello il boicottaggio artistico di Israele: “Non si può boicottare un'intera nazione”, ha dichiarato. “La società israeliana è estremamente diversificata, il suo mondo artistico in particolare non è certo appiattito sulle posizioni governative”. Il cigno nero, giudicato finora il suo capolavoro, ha fatto guadagnare la nomination all'Oscar come Miglior attrice protagonista la bellissima Natalie Portman. La giovane attrice dai natali israeliani, grazie alla toccante interpretazione ne Il cigno nero ha già vinto il Golden Globe, il secondo più prestigioso riconoscimento per le star di Hollywood. Ora attende il primo.Manuel Disegni, http://www.moked.it/

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