sabato 26 febbraio 2011
mappa Mar Morto
Malgrado nel 2010 l’economia dello Stato ebraico sia cresciuta significativamente – i dati parlano di un incremento del 7.8 per cento rispetto al 2009 e di 6mila nuovi posti di lavoro –, secondo l’Ufficio centrale di statistica, negli ultimi tre mesi del 2010 il settore secondario ha fatto registrare un calo del 6 per cento.Le cifre del periodo ottobre-dicembre non sono le uniche. Sempre per il 2010, l’istituto ha rilevato anche una diminuzione pari al 32.5 per cento nella produzione definita “di media-tecnologia”: prodotti chimici, macchinari, strumenti elettronici e di trasporto. Oltre alla riduzione nelle vendite, l’analisi mostra una diminuzione delle offerte di lavoro quantificata attorno all’1 per cento. L’indebolimento dell’industria – si legge nello studio – è dovuto a un calo nelle esportazioni, spiegato in modi diversi: gli industriali affermano che la causa sia lo shekel troppo forte rispetto a dollaro ed euro; gli economisti, al contrario, fanno notare che il rallentamento è un trend globale, e puntano il dito contro la crisi del debito dei Paesi europei. Altri ancora ricordano poi che la crisi economica mondiale esplosa nel 2009 non è ancora finita, e che questo grava sulla domanda di merci e beni da parte di Europa, America e Sudest asiatico. A prescindere dalle cause, l’Ufficio centrale di statistica conclude il resoconto affermando che il settore industriale nazionale sembra essere all’inizio di una crisi: «La crescita registrata fino a giugno 2009 si è fermata nel giugno 2010, e i numeri raccolti a partire dal mese successivo vanno tutti in direzione di un declino nella produzione».
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