martedì 22 marzo 2011


Charlie Sheen
Il miracolo

Sono orgogliosa di essere ebrea, dichiara Natalie Portman dall’alto dell’Oscar 2011 per la migliore attrice protagonista. Sono orgoglioso di essere ebreo, dice Charlie Sheen difendendosi dall’accusa di essere antisemita. Sono orgoglioso di essere ebreo, tuona Dimitri Salita prima di salire sul ring. Sono orgoglioso di essere ebreo scrive su Facebook Joe Kashnow, soldato americano in Iraq. Sono orgoglioso di essere ebreo, sillaba Daniel Pearl mentre i suoi carnefici lo sgozzano senza pietà. E’ un onore essere ebreo, dice Yossl Rakover rivolgendosi a D-o dal ghetto di Varsavia. Riscoprite l’orgoglio di essere ebrei, implora Mordechai Hayehudì, Mordechai l’ebreo, nelle strade di Shushan. Rimanete attaccati alle vostre tradizioni, non dimenticate la Torah. Non fatevi lusingare dall’invito al banchetto non kasher del re, non fatevi ingannare dall’amicizia momentanea del suo consigliere Haman. Non fate dipendere il vostro successo dagli onori che vi conferiscono. Non mettete il vostro destino nelle loro mani. Prima che sia troppo tardi. Ma essere ebrei è fuori moda nella Persia del 358 a.e.v. L’inchino a Haman è il trend ebraico del momento. E quello stesso Haman tanto amico degli ebrei, opta per lo sterminio dei suoi amici. Lo stesso Achaverosh che li aveva invitati al banchetto reale, appone il proprio sigillo perché gli ebrei si possano annientare. Mordechai ci riprova. Rimettete il vostro destino nelle mani di D-o, urla al popolo davanti agli editti reali. E il miracolo avviene. Il miracolo di vedere ebrei di sinistra, di destra e di centro uniti contro il nemico comune. Il miracolo di un’unica strategia del popolo ebraico per affrontare la tragicità del momento. Il miracolo di individui che si erano volutamente spogliati di ogni identità ebraica, che pregano D-o e accettano su di sé la Torah. Il miracolo di un popolo che vedeva nell’assimilazione l’unica via di vita e successo. E che di fronte a un’immensa prova riscopre la fede e l’orgoglio della propria identità. Il miracolo di Purim. Un evento che ha posto le basi perché 2000 anni dopo si pensi ancora che ‘essere ebreo sia una virtù innata. Si nasce ebrei così come si nasce artisti. Non ci si può liberare dall'essere ebrei. E’ una qualità divina insita in ognuno di noi. Ed è quello che ci rende un vero e unico popolo. (Zvi Kolitz, Yossl Rakover si rivolge a D-o) Gheula Canarutto Nemni http://www.moked.it/

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