venerdì 13 maggio 2011



Voci a confronto
Cominciamo da Yom HaAtzmaut: buona festa a tutti. Sui giornali ne parlano solo Dan Segre sul Giornale la redazione romana del Messaggero e una nota di Avvenire che cita Peres. In cambio ci sono molte discussioni e analisi sul futuro di Israele, da David Wurmster sul Wall Street Journal, che analizza l’impatto dei nuovi giacimenti di gas naturale sul futuro dell’economia israeliana, all’intervista tutto sommato ottimista di Etkar Keret sul Fatto quotidiano, a un dossier di “Liberal” in cui Richard Bolton parla dei rischi di un nuovo accerchiamento di Israele, al pessimismo di Aaron David Miller, già negoziatore americano in Medio Oriente (“Per Israele è una sorta di resa dei conti: gli ebrei potranno vivere nel loro Stato, ma la regione nella quale – geograficamente – si trovano non li lascerà mai liberi di poterselo godere.”), ai suggerimenti di appeasment dell’ex ambasciatore Kurtzner (“Bisogna essere in grado di negoziare anche con i nemici.”), all’urgenza di un negoziato secondo Rosemberg, all’accusa all’Onu di Daniel Pipes, alla replica di Sharanski che “non vi sarà pace senza democrazia”. Ci si accorge nel frattempo che la “primavera araba” e in particolare quella egiziana sta diventando un incubo dittatoriale (Alberto Negri sul Sole), sia dove ha vinto, come in Egitto dove i copti sono vittime designate (Tramballi sul Sole, redazione del Foglio, Tottoli sul Corriere, Parsi su Avvenire), sia in Siria dove viene durissimamente repressa con metodi “cileni” e l’aiuto dell’Iran (Panella sul Foglio, una dura polemica della redazione dello stesso Foglio, contro Hilary Clinton che parla ancora di possibili riforme del regime, Manero sul Riformista, Randa Slim su Liberal a proposito delle difficoltà di Hezbollah). Da citare ancora le solite farneticazioni di Chomski sull’uccisione di Bin Laden (Ferraresi sul Foglio), un pezzo di Guido Viale sul Manifesto che insiste sull’assurdo e offensivo paragone fra politica europea nei confronti degli immigrati e Shoà, un articolo di Stefano Montefiori sul Corriere un po’ eccessivamente ironico su un problema vero, cioè il clima invivibile per i francesi normali e in particolare gli ebrei nelle periferie francesi dominati dagli immigrati arabi, una ricostruzione della protezione offerta dal regime di Adenauer ad Eichmann (Trincia sul Secolo XIX), un paio di articoli che raccontano come l’imam di Segrate (una moschea importanbte vicino a Milano) inviti a non votare per il partito di Vendola a ragione delle sue scelte sessuali (Corriere della Sera, Dergani su Libero). Ugo Volli, http://moked.it/

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