La Bomba iraniana spiegata ai negati
martedì 2 ottobre 2012
Di Boaz Bismuth http://www.israele.net/
Il discorso “delle linee rosse” pronunciato dal primo ministro
israeliano Benjamin Netanyahu davanti all’Assemblea Generale delle
Nazioni Unite lo sorso 27 settembre molto probabilmente non ha fermato
le centrifughe iraniane, che anzi continuano a girare di gran lena. Quel
discorso, però, ha mostrato al mondo nel modo più semplice e chiaro
possibile i pericoli di un Iran nucleare.Nei mesi scorsi il cittadino medio del mondo poteva essersi fatto l’idea
che una bomba atomica iraniana e un raid israeliano sugli impianti
nucleari iraniani fossero due fatti egualmente pericolosi. Il discorso
di Netanyahu ha rimesso le cose nella giusta prospettiva: Israele sta
“solo” (per ora) lanciando avvertimenti, mentre l’Iran sta “solo”
(incessantemente) arricchendo uranio.Quando si tratta della questione iraniana, occorre tornare ai
fondamentali: l’Iran è il paese aggressore (che proclama imperterrito la
volontà di eliminare Israele appena possibile), mentre Israele è nella
posizione difensiva di chi è minacciato di annientamento. E gli Stati
Uniti sono l’alleato di Israele, non il suo avversario. Il discorso del
27 settembre, compreso il semplice diagramma usato da Netanyahu (al
netto delle canzonature circolate sul web, anche piuttosto divertenti,
che ne attestato il grande impatto mediatico e dunque l’efficacia), ha
ben illustrato come la “mina vagante” che il mondo deve temere non è
l’eventuale raid israeliano: ciò di cui il mondo intero deve avere paura
è la bomba atomica iraniana.Sabato scorso il quotidiano francese Le Monde ha paragonato il discorso
di Netanyahu al successo mondiale della collana di manuali americani
“For Dummies”, le famose guide con la copertina gialla e nera capaci di
trasformare qualunque argomento - dall’enologia all’informatica, dalla
meditazione orientale alla musica classica - in un semplice corso “per
negati”, offrendo nozioni di base comprensibili anche dalle persone che
non si sono minimamente specializzate in quella data materia. Le Monde
ha soprannominato il discorso di Netanyahu “La Bomba iraniana per
negati”, e ha commentato: “La strategia di Netanyahu è risultata
pagante: grazie alla semplicità della sua presentazione, e del grafico,
il messaggio è dilagato su internet”. E vale la pena ricordare che Le
Monde è un giornale che tende a non essere particolarmente benevolo
verso l’attuale primo ministro israeliano.Certo, Le Monde non può sapere se e quanto quel discorso influenzerà i
leader del mondo, né lo possiamo sapere noi. Ma adesso perlomeno, dopo
il discorso di Netanyahu, nessuno potrà dire “non lo sapevo, non avevo
capito”. Si può tuttora affermare che l’Iran non ha ancora raggiunto la
linea rossa del 90 per cento della capacità di produrre armamenti
nucleari. Ma Netanyahu ha sicuramente raggiunto il 100 per cento della
spiegazione dei pericoli che comporta una bomba atomica iraniana.(Da. Israel HaYom, 30.9.12)
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