venerdì 26 ottobre 2012
Noam Chomsky, il controverso
attivista, critico politico, intellettuale pubblico, storico, logico,
esperto di scienze della cognizione, filosofo e linguista ebreo
americano, professore emerito al Massachusetts Institute of Technology
(MIT), è arrivato la scorsa settimana a Gaza per partecipare a un
convegno all'Università Islamica (IUG). Chomsky ha dichiarato alla
televisione palestinese di aver "visto alcune cose che sperava di
vedere". Quali siano queste cose viste non è dato sapere. Se ha visto
tanta povertà, vuol dire che sperava di vedere tanta povertà. Se invece
sperava di non vedere tanta povertà, vuol dire che non ha visto tanta
povertà. Avrà visto qualche giovane del Jihad islamico che lanciava un
missile kassam contro Israele? Oppure uno che invece di lanciarlo ne
smontava i pezzi e li mandava alla rottamazione? Avrà visto dei giovani
studenti islamici critici dell'America? O magari soddisfatti
dell'esemplare pluralismo accademico dell'Università Islamica? O forse
ha visto la gigantografia di quel campione dell'illuminismo libertario
caro a Chomsky, l'Emiro del Qatar Sheikh Hamad bin Khalifa Al Thani,
che in visita a Gaza ha portato 400 milioni di dollari al governo di
Hamas? Una cosa è certa: Chomsky e l'Emiro hanno raggiunto Gaza per via
terrestre, e il primo ministro Ismail Haniyeh ha proclamato
pubblicamente la fine ufficiale del blocco di Gaza. Senza bisogno di
tante imbarcazioni.SergioDella Pergola,Università Ebraicadi Gerusalemme,http://www.moked.it/
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