martedì 2 ottobre 2012
Vorrei farvi leggere la lettera che ho mandato al sindaco di
Trieste a causa della mostra dal tema "La
Palestina della convivenza - Storia dei Palestinesi".Questa lettera è
stata pubblicata da tutti i giornali locali e dopo il 2 Settembre il sindaco si
è scusato pubblicamente con la comunità ebraica ricevendo da parte sua anche un
e-mail Grazie Anat Hila Levi
Caro
Sindaco di Trieste,ci
siamo incontrati un mese fa in occasione della cerimonia per il
centenario della sinagoga di Trieste. Ho ascoltato con attenzione il
suo intervento che mi permetta, avrei preferito più profondo vista
la sua presenza in luogo sacro per la religione ebraica, storico e
culturale per la città tutta.La
scorsa settimana a Trieste, città che amo, durante una delle mie
periodiche visite, ho avuto modo di visitare la mostra "La
Palestina della convivenza - Storia dei Palestinesi" Percorso di
testi e immagini dal 1880 al 1948.Alcuni
pannelli ed in particolare l’ultimo, mi hanno colpito al cuore per
l’assoluta menzogna storica che i testi esprimevano relativamente
alla Palestina ed ai Palestinesi.Come
lei saprà:Palestina
è la denominazione romana della provincia che risale all'epoca
dell'imperatore Adriano,
nel 135
d.C.,
quando il nome ufficiale
Syria Palaestina sostituì
il precedente Iudaea
includendo anche altre
entità amministrative:
Samaria,
Galiaelea,
Philistaea
e
Perea. Il cambio di
denominazione del governatorato romano suggerisce la rottura politica
fra l'impero e le autorità locali presso gli
Ebrei
(o
Giudei) dopo che avevano
soffocato le ultime ribellioni ebraiche e distrutto oltre al Tempio
anche la città di Gerusalemme con lo scopo di farla finita con la
religione ebraica sino al punto di punire con la morte il suo
insegnamento.Nel
tempo non riuscirono ad imporre nell’uso un nuovo nome a
Gerusalemme ma riuscirono a sostituire il nome Palestina a Giudea. Il
nome Palestina era tuttavia un toponimo già noto, introdotto da
Erodoto
e utilizzato dai Greci."Filistea"
(italianizzazione del termine biblico "Peleshet", ebraico
פלשת Pəléšeth,
P(e) léshet) è il toponimo da cui è derivato il latino
"Palaestina", dunque "Palestina" è un nome
ispirato al popolo dei
Filistei
che viveva nella zona costiera a sud-ovest dell’attuale Israele .
In epoca biblica i Filistei si scontrarono con gli Israeliti per un
lungo periodo, subirono sconfitte ma vinsero alcune battaglie ai
tempi del profeta Amos,
vennero infine sottomessi da
re
David
e forse definitivamente
sterminati, scomparvero definitivamente come nazione e non sono più
citati dai tempi delle invasioni degli
Assiri.Per
quanto riguarda il popolo palestinese, credo non servano altre
spiegazioni o commenti dopo aver letto le parole che seguono,
relative ad un’intervista a Zahir Muhsein che fu un leader
dell’OLP, che rilasciò al giornale olandese Trouw nel lontano
marzo 1977 affermando:“Il
popolo palestinese non esiste. La creazione di uno stato palestinese
è solamente un mezzo per continuare la nostra lotta per l’unità
araba contro lo Stato d’Israele. In realtà oggi non c’è
differenza tra giordani, palestinesi, siriani e libanesi. Oggi
parliamo dell’esistenza di un popolo palestinese per ragioni
politiche e strategiche poichè gli interessi nazionali arabi
richiedono che venga assunta l’esistenza di un distinto “popolo
palestinese” da opporre al sionismo.
Per
ragioni strategiche la Giordania, che è uno stato sovrano con
confini ben definiti non può vantare diritti su Haifa e Jaffa mentre
io, come palestinese, posso senz’altro vantare diritti su Haifa,
Jaffa, Beersheva e Gerusalemme.
Comunque
nel momento in cui i nostri diritti saranno riconosciuti non
attenderemo nemmeno un minuto per unire la Palestina alla Giordania.”Caro
sindaco, la mia educazione ebraica e israeliana è democratica e non
proibisce a nessuno di esprimere la propria idea sulla storia, ma qui
si tratta di menzogna, mal informazione, cattiveria e persino odio.
Antisemitismo moderno, anti-Israele. L’ignoranza porta molta
cattiveria.Io
mi sono davvero meravigliata di lei e dell’assessore della cultura
che non ha verificato l’attività in una città come Trieste che
avrebbe chiesto questa maggior sensibilità.Io
la invito a fare una bella visita nella terra di Israele e sono
disposta ad accompagnarla con piacere per capire e riflettere.Cordiale
shalom Anat
Hila Levi Italo
Israeliana Presidente
dell’Associazione Pordenonese Italia Israele Membro
di K.K.L Membro
della comunità ebraica italiana Figlia
di un’eroina della guerra arabo-israeliana 1948 Docente
storia di ebraismo, Israele e lingua ebraica
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