giovedì 4 ottobre 2012
Sembra che Vladimir Putin abbia
ottenuto tante licenze di fare come gli pare e piace. Anche dai
fondamentalisti islamici. E’ curioso infatti che il presidente russo
possa dire “se cade Assad si aprono le porte ai fondamentalisti” senza
che nessuno tra i fondamentalisti eccepisca; possa negare dal 2010
l’autorizzazione alla costruzione di un centro islamico in Russia (e i
fedeli pregano ancora per strada) senza che nessuno si inalberi: possa
mandare le sue squadracce a picchiare, aggredire i leader di gruppi di
attivismo politico sociale islamico russo senza che nessuno protesti (
un attivista azero è stato ucciso a Mosca, ma le autorità hanno negato
il movente religioso, denunciato e ribadito dai compagni della vittima).
Lui può anche parlare bene di Israele, nenche per questo la galassia
fondamentalista dà segni di agitazione. Come mai?I buoni rapporti di Mosca con Tehran e con Hezbollah sono la prima
spiegazione: mai dei quei pulpiti si è levata critica nei confronti di
Mosca, benché le sofferenze dei musulmani in Russia siano più gravi di
un filmaccio sgangherato prodotto negli Stati Uniti.Poi c’è la nostalgia e la memoria dei tempi della guerra fredda,
quando tutto era chiaro, l’Urss sarebbe stato con gli arabi e gli Usa
con Israele.La stessa impunità lo Zar la gode anche con i nostri antagonisti, che
gli perdonano anche l’amicizia con Silvio. Come mai? Ma per la
nostalgia dei bei tempi andati, quando a Mosca c’erano le bandiere rosse
e la classe operaia faceva la bella vita.http://www.articolo21.org/
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