domenica 2 dicembre 2012
Nei
cinema polacchi da pochi giorni è in programmazione un film sul pogrom
di Jedwabne, Poklosie (Dopo il raccolto) di Wladyslaw Pasikowski.
L’orgia di polemiche sollevata dalla pellicola supera di molto, va
detto, la soglia del ridicolo. Che farci, a nessun popolo piace veder
svelate le proprie bassezze. D’altro canto, il successo di Poklosie
sembra enorme. E io non ricordo di aver visto nella lista dei campioni
d’incasso film sulle atrocità italiane in Etiopia, in Grecia, in
Iugoslavia. E dalla colpa nessuno sembra essere esente. “Persino noi
olandesi – mi diceva un'amica – che ci siamo sempre ritenuti i
migliori, ora andiamo scoprendo i nostri peccati. Mio padre aveva 15
anni nel ‘40, quando i nazisti invasero il nostro paese e introdussero
le leggi razziste. Il suo professore di letteratura olandese al Liceo
venne un giorno in classe e disse: Ragazzi, io e altri professori ce ne
dobbiamo andare. Addio. Raccolse le sue cose in silenzio e nessuno
degli studenti disse neanche una parola. E’ questa la colpa di mio
padre, e non riesce a farsene una ragione”.Laura Quercioli Mincer,slavista http://www.moked.it
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