lunedì 14 gennaio 2013
Israele al voto - Ancora un quarto
gli indecisi
Un quarto degli israeliani non ha
ancora deciso per chi voterà il prossimo 22 gennaio. A rivelarlo è un
sondaggio condotto dal quotidiano Maariv (506 gli interpellati dalla
società di ricerca Ma’agar Mohot, con un margine di errore del 4,5 per
cento), che illustra anche come la maggior parte di loro faccia
riferimento all’area politica di centro, in cui si affollano ben tre
partiti: il partito laburista guidato da Shelly Yachimovich, Hatnua (Il
Movimento) dell’ex leader di Kadima Tzipi Livni e la formazione del
popolare giornalista televisivo Yair Lapid, che come fece il padre
Tommy prima di lui, ha lasciato il mondo dell’informazione per la
politica, fondando Yesh Atid (C’è futuro). Tuttavia, guardando alla
sequenza dei sondaggi pubblicati quasi quotidianamente dai grandi
giornali dello Stato ebraico, il numero degli indecisi pur alto, è in
diminuzione. Uno studio condotto nell’intervallo fra il 25 dicembre e
il 2 gennaio da TRI-Strategic Research per il quotidiano online in
lingua inglese The Times of Israel indicava come indeciso il 31 per
cento dell’elettorato.Il sondaggio pubblicato su Maariv, che si riferisce a dati raccolti tra
l’8 e il 9 gennaio, attribuisce ai partiti di destra e religiosi
complessivamente 71 seggi sui 120 della Knesset (di cui 38
Likud-Beytenu, 13 Casa ebraica, 12 Shas, 6 United Torah Judaism, 2 a
partiti minori), al centro sinistra e partiti arabi 49 (16 Labor, 8
Yesh Atid, 7 Hatnua, 5 Meretz, 3 Kadima, 10 alle varie formazioni
arabe).Rossella Tercatin
twitter @rtercatinmoked, http://www.moked.it/
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