martedì 29 gennaio 2013
Ha reagito immediatamente alla voce del figlio Ghilad e quando gli
hanno fatto vedere una foto della sua casa. Ariel Sharon, in una sorta
di stato vegetativo ormai da anni secondo gli esperti, è riuscito a
comunicare grazie ad un nuovo sofisticatissimo apparecchio per la
risonanza magnetica: ne sono convinti i due figli, Ghilad e Omri, anche
se secondo i medici non si può affatto parlare di miglioramento. Che
l'uomo fosse duro come una roccia, lo si sapeva da tempo.Ma ancora adesso, dopo sette anni di 'letargo' per via di un ictus,
l'ex premier Sharon, 84 anni, continua, a modo suo, a lottare. Secondo
il suo medico personale, Shmuel Segev, "esteriormente non è cambiato" e
anzi ha davanti a sé ancora molti anni di vita. Ed i figli, Ghilad e
Omri, non vogliono separarsi da 'tanto padre' e quasi tutti i giorni
visitano la sua stanza nel centro medico Sheba di Tel Aviv in cerca di
segni incoraggianti di ripresa: ad esempio una stretta di mano, oppure
le pupille che sembrano seguire una persona conosciuta. Giovedì, con una
operazione logistica segreta "come ai vecchi tempi", Sharon è stato
brevemente trasferito al centro medico Soroka di Beer Sheva, per una
risonanza magnetica con un nuovo apparecchio, sofisticato, giunto da
poco dagli Stati Uniti. E le sensazioni soggettive dei figli sembrano
abbiano trovato riscontro nei monitor dell'apparecchio. Al paziente sono
stati impartiti stimoli di vario genere. Gli sono state mostrate
immagini. Ha udito voci diverse. Ha avvertito il tocco della mano della
sua infermiera fissa.E il 'vecchio leone' (Ariel significa appunto Leone di Dio) non ha
tradito la attese. Alla vista della fotografia della propria abitazione
ha avuto una immediata reazione metabolica nella parte prevista del
cervello. Così pure quando ha udito la voce del figlio, Ghilad. Non ha
invece reagito di fronte alle immagini di edifici per lui
insignificanti, o quando gli sono state proposte voci diverse. I figli
sono emersi commossi dall'incontro col padre. I medici hanno spiegato
loro che in realtà non si può parlare di alcun miglioramento. Ma loro
hanno avuto ora la conferma che le loro intuizioni erano giuste. E che
oggi più che mai sarebbe impossibile "staccarlo" dagli apparecchi.
Sharon infatti respira in maniera autonoma e con la questa risonanza
magnetica è stato confermato, sostengono i figli, che egli non è allo
stato vegetativo, ma semmai si trova "ad un livello minimo di
consapevolezza". Dopo questo esperimento, è possibile che Ghilad e Omri
vogliano un giorno chiedere al padre se provi sofferenze. Secondo i
medici, egli non è in grado di reagire a domande astratte. Se anche lo
fosse e si lamentasse - è stato fatto osservare loro - nessuno potrebbe
decidere di mettere fine alla sua esistenza. Meglio allora non varcare
affatto quella soglia di conoscenza.
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