Il
futuro della ricerca passa per il cervello umano
Riprodurre
il cervello umano su computer, con tutti i suoi 100 miliardi di
neuroni (cifra peraltro controversa) e un numero di sinapsi che si
stima in milioni di miliardi.Sembra
una utopia visionaria, è invece così reale l’Unione Europea ha
deciso di investire un miliardo di euro in dieci anni sul
Progetto Human Brain (HBP), al quale ha assegnato il FET
(Future and Emerging Technologies) Flagship, un
superfinanziamento dedicato a progetto scientifico ritenuto
prioritario per le potenzialità di innovazione tecnologica e di
sfruttamento economico, che nasce all’interno di Horizon 20-20, il
programma quadro per riportare l’Europa al centro dello
sviluppo.Pochi
sanno che Human Brain è un progetto che è nato in Israele, da una
idea di di Henry Markram (nell'immagine in alto), anatomo-fisiologo
che lavorava all’Istituto Weizman (oggi è all’ EPFL di Losanna,
dove dirige dell’immenso laboratorio che raccoglie ed elabora i
dati provenienti da tutti i centri associati) e Idan
Segev (in basso), neuroscienziato computazionale (così si definisce
chi crea modelli matematici dei vari processi mentali e li
replica su computer), che ha fondato la prima struttura
interdisciplinare dedicata al cervello all’Università ebraica di
Gerusalemme.
Segev
è ancora uno dei più stretti collaboratori di HBP, che oggi
coinvolge 87 centri di ricerca in 23 Paesi, e Israele si è
aggiudicato il 2 per cento del budget totale, cioè 20 milioni di
Euro in dieci anni.La
motivazione del Flagship, istituito nel 2010 (i vincitori sono stati
annunciati il 28 gennaio, dopo un iter di due anni), nasce dalla
constatazione che nessun Paese europeo da solo può permettersi di
competere con le grandi potenze economiche a livello di ricerca, ed è
quindi necessario, se non si vuole che l’Europa perda il treno
dell’innovazione, assicurare attraverso l’Unione europea dei
fondi, garantiti nell’arco di diversi anni, per mobilitare i
migliori ricercatori su un obiettivo comune, che sia in grado di
innovare e far progredire la scienza, ma anche di garantire un
importante ricaduta industriale ed economica. Viviana Kasam http://www.moked.it/
Nessun commento:
Posta un commento