lunedì 18 febbraio 2013


Nugae - One Billion Rising
I dance cause I love, danzo perché amo. Riecheggiano in testa alla rinfusa le parole di Break the chain, la canzone inno di One Billion Rising, la manifestazione internazionale che ha avuto luogo questo giovedì, organizzata da Eve Ensler, la drammaturga newyorkese, ebrea fra l’altro, famosa per i suoi The Vagina Monologues. Dance cause I dream, danzo perché sogno. Eve sognava che nella stessa giornata, il 14 febbraio, il quindicesimo anniversario del suo V-day, le donne di tutto il mondo si alzassero insieme e ballassero tendendo un dito verso il cielo, per dire simbolicamente no alla violenza contro le donne. E il suo sogno megalomane, grazie a internet e al fascino modaiolo dei flash mob, si è realizzato. Dance cause I’ve had enough, danzo perché ne ho abbastanza. E mica solo lei, sul sito di OBR si possono guardare i video di schiere di donne in tailleurs multicolori, le donne potenti del Parlamento europeo e dell’ONU, che dichiarano il loro sostegno. Ma anche delle due dive dai capelli corti, la bionda Charlize Theron e la mora Anne Hathaway, decisamente più glamour. L’altra sera, dopo un monologo in parte divertente e in parte vagamente didascalico,  anche Luciana Littizzetto ha ballato al festival di Sanremo. Ha di certo più talento nei suoi discorsi audaci, ma i suoi movimenti esitanti, proprio perché goffi, riempivano di orgoglio. Dance to stop the screams, danzo per fermare le urla. Le urla di dolore di quel Billion, milardo, di donne nel mondo picchiate, violentate, sfigurate dall’acido, mutilate. Una su tre. In Italia in media ogni tre giorni un uomo uccide una donna. Fa impallidire. Dance to break the rules, danzo per rompere le regole. E 190 paesi hanno trovato 190 modi diversi per farlo. In Israele fra le 30 diverse iniziative, la più diffusa è stata quella di ballare sulle note di una canzone intitolata “Ascolta la mia voce” scritta dalla cantante israeliana Iris Yotvat, sulla forza delle donne. Dance to stop the pain, danzo per fermare il dolore. Perché come ha detto Luciana, “l’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe le costole, non lascia lividi sulla faccia”. Dance to turn it upside down, danzo per capovolgere la situazione. Perché la danza, ha spiegato Eve, “è qualcosa che può succedere ovunque e con chiunque, ed è gratis. Ci fa occupare lo spazio, ci unisce e ci spinge ad andare oltre, ed è per questo che è al centro di OBR”. È ora di fermare la catena, it’s time to break the chain.Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche, moked.it

Nessun commento: