giovedì 14 febbraio 2013
Se venerdì ci sarà la puntata dedicata alla storia di
Sanremo, quella di ieri sera è stata un gemellaggio con Israele. Dopo il
magnifico Fiorello jr con una esibizione in onore di Modugno, entra in scena
Bar Refaeli avvolta in un fluttuante abito turchese. Lucy Littizzetto si
dimostra preparata: "Bar posso chiamarti chiosco? Barbie in confronto a te
è nonna Abelarda". La biondissima modella ride ma non risponde e consola
il pubblico femminile, almeno non è anche simpatica. Una Carla Bruni in un
tailleur grigio un po' deprimente, da spending review (Sanremo ci piace per i brillantini
un po' cafoni), canticchia. Entrano gli Almamegretta. Il loro front man Raiz
aveva fatto parlare di sé la scorsa settimana con la sua decisione di non
cantare venerdì sera per rispettare Shabbat. Solo challah e kiddush quindi per
Raiz, che indossava un piccolo Maghen David nascosto sotto la camicia. Si è
meritato pure un tweet raffinato di Roberto Saviano, "Raiz, napoletano
ebreo con voce araba. Il Mediterraneo intero nella sua gola". Poi arriva
lui ed è standing ovation. Oramai anche noi a casa ci stiamo esaltando come la
finale dei Mondiali: Asaf Avidan intona One day, si contorce, gorgheggia e il
miracolo è compiuto. Perfino Bar diventa più amichevole e nemmeno il buon Fazio
lo vuole più mandare via. Saviano raddoppia:"Asaf Avidan canta un brano
che ascolto sempre come un imperativo a vivere vivere vivere". Il
leitmotiv del festival però è sempre lo stesso: meno male che Luciana c'è.Rachel Silvera.moked.it
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