domenica 17 marzo 2013
Israele – Il volto del nuovo governo
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha presentato il nuovo governo
israeliano al presidente Shimon Peres al termine dello Shabbat. A
consentirlo è stato l’accordo perfezionato venerdì solo all’ultimissimo
momento tra Likud-Beytenu (31 seggi, di cui 20 del Likud e 11 di Yisrael
Beytenu), e i partiti rivelazione di questa tornata elettorale, il
centrista Yesh Atid (19 seggi) e l’ultradestra religiosa Habayit
Hayehudi (12 seggi). Completa il quadro dell’esecutivo Hatnua (6
deputati): Netanyahu potrà dunque contare su una maggioranza di 68
parlamentari sui 120 della Knesset.“Ho portato a termine la missione che mi era stata assegnata – ha
dichiarato al presidente – Sono convinto che questa coalizione potrà
portare ai cittadini israeliani buone notizie in tutti i campi”. Peres
ha sottolineato che accanto alle grandi sfide che deve affrontare lo
Stato ebraico esistono anche “grandi opportunità da cogliere nelle aree
di sicurezza, azione sociale e progressi di pace e questo è il momento
di sfruttarle”.Nel complesso il governo avrà un numero di posti ridotto rispetto al
precedente (da 30 a 22), come fermamente richiesto dal leader di Yesh
Atid Yair Lapid. Di questi sette saranno assegnati al Likud (Difesa a
Moshe Ya’alon, Trasporti a Yisrael Katz, Acqua ed Energia a Yuval
Steinitz, Sviluppo regionale e di Negev e Galilea a Silvan Shalom,
Sicurezza interna e Comunicazione a Gilad Erdan, Interni a Gideon Sa’ar,
Cultura e Sport a Limor Livnat), in cui però rimangono molti scontenti,
soprattutto dalle nuove leve del partito che dopo aver ottenuto un
ottimo risultato alle primarie si sono viste scavalcate dai nomi storici
nelle nomine di maggiore peso. Quattro ministeri andranno a Beytenu
(Esteri ad Avigdor Liberman – una volta prosciolto dalle accuse di frode
per cui è attualmente sotto processo – Pubblica Sicurezza a Yitzhak
Aharonovitch, Agricoltura a Yair Shamir, Immigrazione a Sofa Landver),
cinque a Yesh Atid (Finanze a Yair Lapid, Educazione al rabbino Shai
Piron, Sanità a Yael German, Welfare a Meir Cohen, Scienza e Tecnologia a
Yaakov Peri), tre a Habayit Hayehudi (Economia e Commercio a Naftali
Bennett, che manterrà anche quello per gli Affari Religiosi, Abitazione a
Uri Ariel, Anziani a Uri Orbach), due ad Hatnua (Giustizia alla leader
Tzipi Livni, e Ambiente ad Amir Peretz).Caso più unico che raro nella storia delle amministrazioni targate
Likud, i partiti haredim (il sefardita Shas, 11 seggi, e l’ashkenazita
Yahadut HaTorah, 7 seggi) andranno dunque all’opposizione, che sarà
guidata da Shelly Yachimovich, leader del Labor (15 deputati). Un
risultato ottenuto dalla forte alleanza tra Lapid e Bennett, che sono
riusciti a strappare molto a Netanyahu nei negoziati di coalizione.
Un’alleanza che i due hanno promesso proseguirà anche nell’azione di
governo, anche se sono molti analisti si domandano se questo sarà
effettivamente possibile, data la diversità di posizione dei due su
svariati temi, soprattutto legati agli insediamenti e alle prospettive
di pace con i palestinesi.Il giuramento del nuovo esecutivo è previsto per lunedì, a poche ore
dall’arrivo di Barack Obama, in programma per il 20 marzo. Il presidente
Usa ha rivolto a Netanyahu un messaggio di congratulazioni “Sono
ansioso di lavorare fianco a fianco con il primo ministro e il nuovo
governo – ha dichiarato tramite il portavoce Jay Carney – di affrontare
le tante sfide che abbiamo davanti e di progredire nel comune interesse
della pace e della sicurezza”.Rossella Tercatin,http://moked.it/blog/
(17 marzo 2013)
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