venerdì 8 marzo 2013
Voci a confronto
Le parole di sconcerto del presidente dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Renzo Gattegna a proposito della “colpevole e inaccettabile
mancanza di conoscenza storica della vera natura del fascismo fin dalle
sue origini” dimostrata dalla classe politica vengono ampiamente riprese
dal Corriere della Sera.
Dopo le dichiarazioni dell’ex premier Silvio Berlusconi e del
neo-capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle Roberta Lombardi, un
nuovo caso sono le parole del sottosegretario uscente all’Economia
Gianfranco Polillo che in un’intervista radiofonica ha elencato quelle
che a suo dire sono state “le cose buone fatte dal fascismo prima del
1935”.Sulla prima pagina del Corriere della Sera Roma,
Giuseppe Pullara denuncia i ritardi ner dare il via ai lavori del Museo
della Shoah di Roma, che si inseriscono, a suo parere, nelquadro di una
Capitale in cui “le grandi imprese di riqualificazione della città
vengono affrontate in modo sbrigativo”.Ancora sul Corriere
Stefano Jesurum racconta l’offerta della Spagna di rilasciare a tutti i
discendenti dei 300 mila ebrei cacciati dalla penisola iberica nel 1492
il passaporto.Angelo Allegri sul Giornale
racconta del processo per concedere il riconoscimento di Giusto tra le
Nazioni dello Yad Vashem ad Albert Goring, fratello di Hermann, numero
due di Adolf Hitler. Convinto oppositore del nazismo Albert si impegnò
in tutti modi per salvare la vita a diverse decine di persone.Il Messaggero Roma
riporta l’annuncio dello Stato maggiore dell’Esercito di avviare un
approfondimento sull’opportunità di invitare Mario Merlino, punto di
riferimento dei movimenti neofascisti e insegnante di storia e filosofia
di liceo, alla Scuola di fanteria di Cesano.Per quanto riguarda le notizie dal Medio Oriente, Davide Frattini affronta sul Corriere le
tensioni sulle alture del Golan, dove i ribelli hanno sequestrato 20
caschi blu, accusandoli tra l’altro di essere “collaborazionisti di
Israele”).La Stampa
riporta la notizia di un rapporto Unicef in cui si condanna Israele per
i processi di minori palestinesi in tribunali militari per minori, che
coinvolgono secondo l’Unicef circa 700 razzi tra i 12 e i 17 anni ogni
anno. “Israele studierà le conclusioni del rapporto e le modalità per
applicarle attraverso la collaborazione continua con l’Unicef” la
risposta del Ministero degli Esteri israeliano.(7 marzo 2013) http://moked.it/blog/
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