lunedì 8 aprile 2013
Che
bello quando la moda, quella snob e costosa fatta di couturiers
ispirati, abiti immettibili e modelle imbronciate, decide per una volta
di far finta di prendersi un po' meno sul serio e compie una piccola
incursione nel mondo del pop, quello delle cose che tutti conoscono e
generalmente amano. Questo è successo la settimana scorsa a Parigi, o
meglio nell'universo parallelo di Disneyland, che fra le varie
celebrazioni per festeggiare i suoi primi 20 anni, ha ospitato una
sfilata di vari stilisti, con una top model d'eccezione,
l'intramontabile Minnie. Alber Elbaz, direttore artistico di Lanvin,
israeliano di origine marocchina, ha creato una mise apposta per lei.
Uno splendido abito da sera blu elettrico con applicazioni di pietre
nere e intricate passamanerie argentate e floreali nello stile tipico
della maison, con un meraviglioso diadema e naturalmente scarpe col
tacco. Elegantissima. Solo Vanity fair ha avuto l'onore di incontrare
Minnie insieme a Elbaz dopo l'esclusivissimo défilé, per un'intervista
decisamente nonsense in cui lei ha parlato del suo innato amore per la
moda ma anche della propria vita privata, raccontando del suo rapporto
con Topolino. Mentre Elbaz l'ha definita addirittura "un'icona della
moda". Sul sito di Lanvin c'è anche un video che mostra la visita di
Minnie all'atelier e la creazione del suo abito. "Quello che c'è di
speciale nella Disney è il fatto che tutto è possibile", spiega Elbaz.
"Questa sorta di universo di fantasy e di reality che si mescolano è
quello che mi attira di più (ovviamente anche se parla in francese usa
le proprio i termini inglesi - nel mondo dell'haute couture funziona
così, è più fashion dire qualche parola in un'altra lingua). E' un
pochino il modo in cui inizio le collezioni: comincio sempre con una
storia, con un sogno, poi trovo le soluzioni, in seguito arrivo alla
tecnica, e poi devo concludere con il sogno, di nuovo. Comincio e
finisco sempre con un sogno". Perché in fondo, sicuramente Elbaz lo sa,
i sogni son desideri di felicità. Anzi, magari gliel'ha suggerito
Cenerentola in persona.Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche - http://www.moked.it/
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