lunedì 20 maggio 2013
Oggi, al Salone internazionale del libro di
Torino, si discute di “Attentato alla sinagoga”, il libro di Arturo
attentato alla sinagoga di Roma dell’ottobre 1982. Per evitare le
trappole della propaganda mi chiederei non solo che cosa accadde allora
ma anche come si sono modificate le sensibilità da allora a oggi
di tutti gli attori (sociali e culturali) in quel momento in campo: le
forze politiche; i movimenti ; i giornali. Senza tralasciare le
parole: quelle scomparse, quelle rimaste e quelle nate allora. E,
infine, senza dimenticare noi ebrei: le differenze di allora tra noi e
quelle presenti ora; che cosa mettevamo allora, e che cosa
mettiamo ora nella parola “identità”; quali fossero allora le
pratiche sociali del sentirsi e del “fare” gli ebrei, e quali quelle di
ora. Il 9 ottobre 1982 è un “luogo di memoria”. Non è solo un ricordo.
Obbliga tutti i protagonisti a modificare radicalmente la propria
personalità, a dare valore o a tralasciare cose e temi, a ridisegnare
la mappa culturale, emozionale e quella identitaria, del nostro “io”,
individuale e collettivo. Non dice solo che cosa accadde allora, ma
spiega forse, più di molte altre cose, che cosa siamo diventati ora.David Bidussa, storico sociale delle idee,http://moked.it/
Marzano e Guri Schwarz , edito da Viella editore, dedicato
sull’
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