lunedì 20 maggio 2013
Quanto la letteratura israeliana sia sempre più amata e popolare è il
Salone del Libro, ancora una volta, a darne efficace dimostrazione.
Dopo il consenso tributato nel 2010 ad Amos Oz cui la giuria dei
visitatori che ogni anno prendono d’assalto i padiglioni del Lingotto
aveva assegnato il Premio come miglior autore contemporaneo, sono in
migliaia gli appassionati ad attendere compostamente il proprio turno
per ascoltare le parole di David Grossman, protagonista all’Auditorium
di una straordinaria testimonianza che racchiude l’essenza stessa del
suo essere scrittore e la difficile sfida di raccontare, nelle pagine di
un libro, la sofferenza di un dolore interiore indicibile come la
scomparsa del figlio. Tema che è centrale nel suo ultimo lavoro, Caduto
fuori dal tempo (Mondadori, 2012), che proprio attorno a quel lutto
impossibile da metabolizzare costruisce un formidabile intreccio tra
romanzo e poesia che commuove. Nel fitto dialogo con Gian Luca Favetto,
Grossman si lascia andare ad alcune considerazioni sul senso della vita e
sulla capacità intrinseca alla scrittura di poter scoprire e viaggiare
in mondi sconosciuti. “Questo libro – afferma – va contro il naturale
istinto di protezione che è in ognuno di noi. Ho deciso di espormi. Al
lutto, al dolore, alla paura. Un percorso cui sono arrivato nella
consapevolezza di voler andare oltre quanto provato finora”.Oggi intanto Grossman sarà a Cagliari per una due giorni densa di
appuntamenti. Nell’occasione riceverà anche la cittadinanza del
capoluogo sardo e un riconoscimento dalle mani di Alessandro Matta del
locale Memoriale della Shoah.(19 maggio 2013),http://moked.it/blog/
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