giovedì 23 maggio 2013
Ticketless – Viaggiare con gusto
Il
monitor in queste settimane mescola le ghiottonerie della carrozza
ristorante con il patrimonio di immagini che Trenitalia finalmente
sembra decisa a valorizzare. Tu alzi gli occhi dal libro che stai
leggendo e vedi i panzerotti svanire davanti alle locomotive fumanti che
piacevano a Carducci. Sul peso che il treno ha avuto nella letteratura
italiana vengono in mente le ricerche di uno dei più bravi italianisti,
Remo Ceserani, ma quali sono gli scrittori di cose ebraiche che hanno
descritto viaggi in treno? Un sommario indice, che spero di infoltire
nei prossimi ticketless. C’è l’incubo di Matilde Serao che, sbarcata a
Giaffa, scopre con orrore che sarà la locomotiva, il simbolo della
modernità e dunque la nemica della tradizione, a condurla a Gerusalemme
sul finire dell’Ottocento; c’è il viaggio in treno da Ferrara a Bologna
ne “Gli occhiali d’oro” di Giorgio Bassani; c’è, soprattutto, il “Corto
viaggio sentimentale”
di Svevo. Aghios, il protagonista, trova il coraggio di confessare ciò
che raramente Svevo ha avuto la forza di fare e cioè la sua ebraicità:
«È comodo di appartenere a un’altra razza. Così è come se ci si trovasse
sempre in viaggio. Si ha il pensiero più libero». Svevo si divertiva a
raccontare di treni ribaltati dalla bora. Occorrerebbe, pensa Aghios,
che un ingegnere delle Ferrovie dello Stato inventasse un treno con la
locomotiva ferma nella stazione di partenza e l’ultimo vagone fermo
nella stazione di arrivo. Partenza e arrivo coinciderebbero. Questo sì
che sarebbe “viaggiare con gusto”! Progettare un treno così lungo da
coprire il tragitto che si deve compiere. La domanda più assurda
diventerà reale: da dove si parte e dove si arriva? Per pura coincidenza
il libro che stavo rileggendo questa settimana, con l’intenzione di
raccomandarlo in questa rubrica ferroviaria, è il “Viaggio con la
giovane ebrea”, che Alfredo Panzini scrisse alla vigilia delle leggi
razziali, descrivendo il suo arrivo in treno ad Ancona con una giovane
ebrea dalmata in fuga. Un piccolo capolavoro che può ancora oggi aiutare
a “viaggiare con gusto”.Alberto Cavaglion (22 maggio 2013),http://moked.it
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento