domenica 27 maggio 2012

L'Iran mostra false prove contro la spia del Mossad

da Londra Francesca Marretta, http://www.globalist.it/
Se non fosse una tragedia il fatto che Majid Jamali Fashi sia stato impiccato a 24 anni la settimana scorsa nella prigione di Evin a Teheran, con l'accusa di essere una talpa del Mossad, quel passaporto taroccato israeliano che fa tanto ridere, esposto come "prova" alla televisione di Stato iraniana, indurrebbe quasi a credere che è tutto uno scherzo, una commedia, un film inedito di Sacha Baron Cohen. Tutto vero invece. Fashi è stato giustiziato per l'omicidio del Professor Ali-Mohammadi, uno scienziato che insegnava fisica all'Università di Teheran e che saltò in aria nel gennaio 2010 davanti casa sua, dove era parcheggiato un motorino-bomba. Una settimana fa abbiamo scritto che il giovane è stato incastrato grazie a WikiLeaks, e che secondo noi ad ammazzare Ali-Mohammed potrebbero essere stati gli stessi iraniani. Ora anche giornali di Londra, come The Daily Mail, e canali panarabi, come Al-Ababiya avanzano l'ipotesi che ad uccidere lo scienziato siano stati gli stessi servizi iraniani. A sostegno di questa tesi il Daily Mail cita il blogger iraniano esiliato Potkin Azarmehr. Una delle ragioni per cui Mohammadi potrebbe essere stato ucciso è che era un sostenitore del candidato riformista dell'opposizione Mir Hossein Mousavi. Secondo fonti dell'opposizione iranana Ali-Mohammadi non era coinvolto in alcun modo nel programma nucleare iraniano, anzi, pare fosse un ambientalista.Lo scienziato aveva progettato di espatriare in Svezia. Ribadiamo la nostra teoria, ora condivisa da altri: nella guerra a distanza contro Israele, gli Usa e il blocco sunnita Regionale, Teheran di sicuro ci guadagna esponendo rei confessi che raccontano complotti del Mossad. Magari però il regime non si fida di scienziati che vogliono emigrare. Chissà cosa potrebbero raccontare, a maggior ragione se non sono implicati col potere. Facendoli levare di mezzo ai servizi di Paesi nemici si prendono due piccioni con una fava.La condanna a morte di Fashi è seguita a una confessione-show in cui il giovane ammetteva di essere una spia pagata da Israele per sabotare il programma nucleare iraniano. Dalle immagini diffuse della sua impiccagione non si riconosce però il suo volto, né è stato restituito il corpo. Questa è un'altra cosa strana. Il passaporto con la data del 2003 e la foto di un Fashi adulto (che nel 2003 avrebbe avuto 15 anni), che per giunta non guarda l'obiettivo, con un'ombra che pare l'aureola, non avrebbe certo passato i controlli all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Secondo il regime di Teheran, chi guarda la televisione iraniana è invece così fesso da cascarci.

Le foto della raccolta del grano in Israele

Il 27 maggio gli ebrei festeggeranno lo Shavuot, il giorno in cui Dio consegnò la Torah a Mosé sul Monte Sinai che, come la Pentecoste cristiana, cade cinquanta giorni dopo la Pasqua. Lo Shavuot viene chiamato anche Festa della Mietitura: quel giorno segnava infatti la fine della mietitura del grano e nell’antichità i fedeli andavano in pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme per offrire a Dio i primi frutti del raccolto. In questi giorni molte comunità di ebrei ultra-ortodosse in Israele e negli insediamenti in Cisgiordania sono impegnate nella mietitura del grano, che avviene con falci a mano come prescritto in un comandamento della Bibbia. Il grano verrà conservato e impiegato per impastare il pane azzimo per le celebrazioni della Pasqua del prossimo anno. Anche i contadini palestinesi dei campi vicini e della Striscia di Gaza sono impegnati nella mietitura, che – dove le condizioni economiche lo permettono – realizzano con mezzi più moderni, come le mietitrebbiatrici.http://www.ilpost.it/

Israele: sindacato conferma leader, ma si spacca

(ANSAmed) - TEL AVIV, 24 MAG - Conferma piu' contrastata del previsto per Ofer Eini alla guida dell'Histadrut, la storica centrale sindacale d'Israele. Lo rivelano i dati ormai consolidati dell'elezione svoltasi in questi giorni fra gli iscritti, secondo cui Eini - saldamente alla testa del movimento da anni - e' risucito a prevalere come largamente previsto, ma con un'inattesa opposizione vicina al 35%. A lui e' andato circa il 65% dei voti, mentre il resto - salvo un pugno di schede biance - e' confluito sull'avversario interno Eitan Cabel, gia' segretario del Partito laburista israeliano: partito con il quale l'Histadrut ha avuto tradizionalmente - fin dai primi anni di Israele e del sionismo di marca socialista - un rapporto di collateralismo. Cabel ha fra l'altro denunciato irregolarita' e sospetti di brogli nella macchina elettorale del sindacato, controllata da Eini e dai suoi. Ma si e' comunque dichiarato soddisfatto del successo ottenuto, annunciando d'essere deciso a pungolare ora il cambiamento per ridare iniziativa al movimento sindacale e di voler guidare un cartello d'opposizione negli organismi interni con il sostegno trasversale di militanti e dirigenti delusi: sia nella componente legata al Labour, sia in quella di tradizione comunista, sia in quella piu' vicina ai centristi di Kadima, sia - infine - fra gli indipendenti.

Egitto: sondaggio,maggioranza vuole 'pace fredda' con Israele

(ANSAmed) - IL CAIRO - In Egitto si sta decidendo chi sarà il primo presidente post-Mubarak. Ma la maggioranza degli egiziani ha già le idee chiare su come dovrebbero essere i rapporti futuri tra Egitto e Israele.In base agli ultimi dati pubblicati dal Centro Studi Begin di Gerusalemme, l'81% degli egiziani auspica il mantenimento di una 'pace fredda' con lo Stato ebraico. Nessuna tentazione di revocare il trattato firmato nel 1979 - un importante pilastro di pace in Medio Oriente, apprezzato ancora oggi dall'89% degli intervistati - ma neppure alcuna voglia di rendere più amichevoli le relazioni con il vicino. La gran parte degli egiziani non vede di buon occhio un'ambasciata israeliana al Cairo (62%), non vuole turisti israeliani in Egitto (64%), né tantomeno turisti egiziani in Israele (85%). Molto diffusa anche l'ostilita' agli scambi economici e commerciali, condannati dall'82% degli interpellati, ed all'utilizzo di tecnologia israeliana in Egitto.Il 92%, per esempio, non vuole il know-how degli agronomi israeliani. Le percentuali variano poco passando dalle serre alle università: l'87% degli intervistati indica gli intellettuali israeliani come persone poco gradite in Egitto.Il dato riassuntivo che emerge dallo studio è questo: per il 91% degli egiziani il futuro delle relazioni tra i due popoli sarà caratterizzato da aperta ostilità o inimicizia. Ma il discorso cambia parlando di governi.Rapporti pacifici, seppur non particolarmente cordiali, tra le due nazioni convengono tanto al Cairo quanto a Tel Aviv. Gli egiziani - concentrati sulla ricostruzione del sistema-Paese, dopo il terremoto politico dello scorso anno - lo sanno bene. E sperano che la leadership che uscirà dalle urne impronti i rapporti con il vicino all'insegna della realpolitik.

Basket - Il Maccabi Tel Aviv nella storia

L'ultimo sigillo arriva con apparente nonchalance: 20 punti di distacco facilmente rifilati agli avversari, supremazia tecnica e pieno controllo della partita in ogni fase di gioco. Con la netta affermazione di ieri sera (83-63) sul Maccabi Ashdod, il Maccabi Tel Aviv entra nella storia della pallacanestro mondiale con un nuovo record impossibile da avvicinare nel breve periodo: 50 titoli sul totale dei trofei (58) messi in palio da quando in Israele ha visto la luce un campionato professionistico per questa disciplina ancora oggi in testa alle classifiche nazionali di gradimento. Una serie di successi che non ha eguali in altre federazioni e che è stata ovviamente accolta con grandi festeggiamenti per le strade della Città Bianca ma non solo. Il Maccabi è infatti un simbolo di vitalità e forza agonistica per tutto il paese, la grande certezza del basket israeliano di competere sul palcoscenico europeo dove in effetti i risultati positivi hanno spesso accompagnato la storia del team. Nel palmares al momento quattro Euroleghe e una Suproleague, bottino di tutto rispetto che lo colloca al terzo posto nel Continente per numero di successi con davanti soltanto il Real Madrid e il Cska Mosca. In queste ore si festeggia anche a Treviso dove molto forte e intenso è rimasto il legame con David Blatt, coach del Maccabi, che proprio in Veneto riuscì a ottenere nell'arco di appena due anni un titolo nazionale, una Supercoppa e una Coppa Italia.

"Addio Sabatino, la tua indignazione non sarà dimenticata"


Il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:
“Hitler, non ce l’hai fatta a farmi fuori. Sabatino Finzi è ancora qui, come mio figlio Giorgio e come mio nipote”. Questo bigliettino, lasciato tra le pietre del Muro del Pianto a Gerusalemme, racconta meglio di tante altre parole la figura di Sabatino Finzi, un'altra grande voce di Memoria cui abbiamo dato oggi l'ultimo commosso saluto. Catturato in occasione del rastrellamento del 16 ottobre 1943 al quartiere ebraico di Roma, Finzi era stato il più giovane e unico minorenne di quel gruppo a fare ritorno a casa dai lager nazisti. Straordinario e sofferto l'impegno per la testimonianza, un percorso di ricordi, dolore e indignazione che non dimenticheremo mai e che, a fianco di tutti gli altri testimoni ancora in vita, ci impegniamo a trasmettere alle nuove generazioni. Che il suo ricordo sia di benedizione".http://www.moked.it/
Sabatino Finzi 7/7 – Vivere con un ex deportato
La moglie di Sabatino è anche lei un ebrea romana. Ai tempi del rastrellamento era bambina. Ha perduto il fratello, la cognata, il nipote di nove mesi e la nipote di otto anni. Si è salvata insieme alla sua famiglia perché erano sfollati a Fiano Romano. Sposare e vivere con un ex deportato non è stato sempre facile ma fra lei e Sabatino c’è stato sempre moltissimo affetto. Solo che non è mai riuscita ad andare in Germania e nemmeno sulla neve: Sabatino non vuole rivivere nulla. VIDEO: http://www.memoro.org/it/Sabatino-Finzi-7-7-%96-Vivere-con-un-ex-deportato_7209.html

Antisemitismo on line: una nuova sfida

Intervista di Valeria Pannuti all'Onorevole Fiamma Nirenstein, Vicepresidente della Commissione Affari Esteri della Camera, che presiede il Comitato d'Indagine Conoscitiva sull'Antisemitismo e a Stefano Gatti, dell'Osservatorio sul pregiudizio antiebraico (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea). Il fenomeno dell’antisemitismo sul web, soprattutto con la diffusione dei social network, rappresenta uno degli aspetti allarmanti dell’antisemitismo odierno. Le manifestazioni di odio e pregiudizio antiebraico si moltiplicano nella rete.Video: http://www.rainews24.rai.it/it/video.php?id=19349

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"Differenze tra torte ed ebrei? ......................."
PAVIA, 26 maggio 2012 - «La differenza fra le torte e gli ebrei? Che le torte quando le metti nel forno non gridano..». Bufera sul direttore sociale dell'Asl di Pavia, Giuseppe Imbalzano, 59 anni, a lungo dirigente dell'Asl di Lodi per poi passare a Bergamo e Milano, che durante un incontro con i rappresentati di Comune e Provincia ha pronunciato queste parole. Subito è scoppiata la polemica, ma Imbalzano, raggiunto ieri in tarda serata al telefono da Il Giorno, si difende: «Quando ho detto quella battuta, le persone hanno sorriso - dice -. Non voleva essere un'affermazione pesante nei confronti di chi ha sofferto ed è stato trattato senza considerazione per la sua dignità umana. È stata una sciocca battuta, che non aveva alcuno spirito offensivo». Imbalzano continua: «Non avrei mai immaginato che una sciocchezza del genere potesse sollevare un "polverone", anche per il contesto nel quale è stata pronunciata». E ripete: «Non volevo offendere la sensibilità degli ebrei, nella mia vita non ho mai manifestato mancanza di sensibilità nei confronti di ebrei e altre minoranze». Scuse tardive. Basteranno a salvargli il posto? «Non ho ancora ricevuto alcuna comunicazione dall'azienda», dice lui. Al momento, nessuna denuncia è giunta allo sportello (Il Giorno, 26 maggio 2012)

Suicidio in TV


Li prendono da piccoli. Li piazzano davanti alla tv. E li indottrinano. Con cartoni animati. Con musiche che spezzano il cuore. Con storie struggenti di bambini sotto le bombe. E con cartine tarocche. Dove tutto è Palestina. Anche dove si trovano Tel Aviv e Haifa, Eilat e Be’er Sheva. Figurarsi Gerusalemme. Poi quei piccoli crescono. Si scontrano con la realtà. Reagiscono. Ognuno a modo suo.Propaganda mediatica, la chiamano. Ma Memri, The Middle East Media Research Institute non esita a chiamarlo con il suo nome: indottrinamento mediatico. Peggio: “spingono i piccoli a considerare seriamente il martirio in nome di Allah e del suicidio allo scopo di creare terrore”, dice a gran voce un altro centro studi, il Palestine Media Watch.“La cartina della Palestina, quella dove c’è anche Israele, è la stessa usata dai gruppi terroristi islamici, dalle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa alla Jihad Islamica, passando per Hamas”, spiega Itamar Marcus, fondatore e direttore del Palestine Media Watch. Quella cartina della Grande Palestina è andata in onda su Patv, la tv ufficiale del Fatah, il partito al potere. Quello più moderato. In teoria.Peggio va sull’emittente di Hamas, Al-Aqsa, dove un cartoon parla di Gaza come “innocente bambina”, che viveva in pace e che un giorno è stata distrutta dai soldati israeliani e dai loro carri armati. Con i genitori uccisi, le case distrutte e le nubi che oscurano il sole, l’unica scelta per la bambina-Gaza è reagire. Con i proiettili (alcuni secondi si trovano qui).VIDEO: http://falafelcafe.wordpress.com/2010/03/page/2/

Il frame di un cartone animato palestinese

«Cristiani ed ebrei sono inferiori e spregevoli»

25-05-2012, http://www.israele.net/
L’emittente televisiva dell’Autorità Palestinese trasmette programmi che insegnano ai bambini che i cristiani e gli ebrei sono “inferiori” e nemici del popolo palestinese.Lo riferisce, in un comunicato diffuso mercoledì, il Palestinian Media Watch, un istituto di ricerca israeliano che studia la società palestinese sotto diverse prospettive, operando un monitoraggio sistematico dell’Autorità Palestinese attraverso i suoi mass-media e testi scolastici scuola.Nel comunicato, Palestinian Media Watch segnala che, durante un programma per bambini messo in onda questo maggio dalla televisione palestinese, è stato chiesto a una bambina di recitare una poesia che, a detta della conduttrice dello show, dovrebbe insegnare ai bambini senso di “responsabilità e di appartenenza”.Tuttavia il messaggio di “responsabilità e appartenenza" è veicolato da versi carichi di disprezzo verso cristiani ed ebrei (descritti come “inferiori e più piccoli, più vili e spregevoli” e “nemici del destino”). Inoltre i bambini vengono incoraggiati e usare la violenza quando li devono affrontare: “Dov’è la mia arma? – recita la poesia – L’ho trovata: una pietra. L’ho presa e l’ho scagliata contro i nemici del destino”.Quella che segue è la trascrizione del brano (tradotto in inglese dal sito web di Palestinian Media Watch).Conduttrice: «Ora ci reciterai una poesia che si insegna anche la responsabilità e l’appartenenza.»Bambina: «L’occupante ha rubato la mia terra e la terra dei miei nonni. Dov’è la tua spada, Khaled [guerriero arabo]? Dov’è il tuo coraggio, Saladino [condottiero musulmano]? Ma nessuno mi ha risposto. Dov’è la mia arma? L’ho trovata: una pietra. L’ho presa e l’ho scagliata contro i nemici del destino. Ho insegnato al mondo che il musulmano, in nome di Allah, non può essere sconfitto. Ci sfidano con la Casa Bianca, e noi sfidiamo loro con il risveglio [islamico] e la Kaaba [alla Mecca]. Non sono più forti di Khosrau e di Cesare [sovrani degli imperi persiano e bizantino]. Essi [cristiani ed ebrei] sono inferiori e più piccoli, più vili e spregevoli. Essi sono ciò che resta dei crociati [cristiani] e di Khaibar [villaggio ebraico distrutto dai musulmani nel 629 e.v.]. Oh musulmani del mondo: destatevi, avete dormito troppo a lungo. I vostri padri e i vostri figli vengono massacrati, la vostra [moschea] Al-Aqsa viene profanata e distrutta.»Conduttrice: «Brava! Un applauso per la nostra amica Lara.»(Da: Israel HaYom, 24.5.12 – PMW Bulletin, 23.5.12)
Per il filmato della tv dell’Autorità Palestinese (con sottotitoli in inglese), si veda:
http://www.palwatch.org/main.aspx?fi=763&fld_id=763&doc_id=6898
oppure: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=gq2P4e1acXM
Si veda anche:“Israele? Un’entità coloniale destinata a scomparire: è solo questione di tempo”. Lo afferma la famiglia Jaber, quella che ha ispirato il controverso libro di Peter Beinart http://www.israele.net/articolo,3424.htm
Israele cancellato dalle mappe dell’Autorità Palestinese. Sul quotidiano ufficiale di Abu Mazen, la costante rappresentazione del rifiuto di ogni compromesso territoriale
http://www.israele.net/articolo,3416.htm
«Noi palestinesi siamo egiziani e vogliamo distruggere Israele». Lo dicono ministri di Hamas, ministri dell’Autorità Palestinese e capi jihadisti egiziani
http://www.israele.net/articolo,3406.htm
Quegli “eroi” che a Ma’alot massacrarono 22 alunni israeliani.Come ogni anno, la tv di Abu Mazen celebra i terroristi stragisti dell’Fdlp http://www.israele.net/articolo,3372.htm
La tv di Abu Mazen elogia i massacratori di Itamar. Celebrati come “eroi” i terroristi che fecero scempio di padre, madre e bambini della famiglia Fogel
http://www.israele.net/articolo,3347.htm
Secondo l'Autorità Palestinese, “uccidete gli ebrei” non è apologia di reato. A 70 anni da Wannsee, autorità religiose e politiche palestinesi aizzano l’odio contro gli ebrei
http://www.israele.net/articolo,3342.htm
Campagne per la distruzione di Israele alla faccia del processo di pace. Documentati in un libro odio, venerazione del terrorismo, negazione di Israele nella pubblicistica palestinese http://www.israele.net/articolo,3306.htm
Bambini indottrinati all’odio. Li mette in mostra la tv della stessa Autorità Palestinese del presidente Abu Mazen http://www.israele.net/articolo,3180.htm
Alla tv per bambini palestinesi, Israele non esiste. I programmi dell’Autorità Palestinese indicano tutto Israele come “Palestina” da liberare http://www.israele.net/articolo,2779.htm
"Da Haifa a Gerusalemme a Beer Sheva". La tv palestinese inneggia alla distruzione di Israele http://www.israele.net/articolo,1893.htm
Altri esempi forniti (in inglese) da Palestinian Media Watch del tentativo dell’Autorità Palestinese di rappresentare il mondo senza Israele: http://palwatch.org/main.aspx?fi=466